Paese Situazione Austria

AUSTRIA: Situazione nazionale attuale dei giovani svantaggiati

L’Austria è spesso elogiata per essere esemplare in termini di occupazione giovanile in Europa, infatti anche dopo la crisi economica e finanziaria iniziata nel 2007, la disoccupazione giovanile non è aumentata in modo significativo (2018: 6,4 %)[1]. Tuttavia, un’ indagine generale condotta nel 2012 dall’Istituto di Sociologia dell’Università di Linz, in collaborazione con la Camera del Lavoro dell’Austria Superiore, ha scoperto che in Austria vi sono circa 75.000 giovani NEET tra i 16 ei 24 anni di età, pari all’8,2% della fascia di età. La loro integrazione nel mercato del lavoro è talvolta considerata difficile e rappresenta una delle principali sfide per la politica relativa al mercato del lavoro. Nel 2018 (media annuale) 63.900 giovani (di età compresa tra i 15 a i 24 anni) non erano né occupati né inseriti in un percorso di istruzione o di formazione (NEET), vale a dire il 6,8% dei giovani (donne: 7,1%, uomini: 6,6%). La media UE-28 del tasso NEET è dell’11,6% (2018).[2]

Lo studio sopraindicato ha individuate due specifici gruppi a rischio: le donne e i giovani figli di migranti. Una possibile ragione in grado di spiegare questa situazione potrebbe consistere nel fatto che i giovani di sesso maschile accedono con maggiore facilità alle opportunità che consentono di svolgere dei tirocini o più spesso intraprendono attività ausiliarie e quindi non rientrano nel campo di applicazione di questo indicatore. Nel 2016, circa 551.500 giovani con un background migratorio (0-24 anni) vivevano in Austria, un dato che corrisponde a quasi un quarto della popolazione giovanile totale[3]. Il rischio di esclusione della prima generazione nata in Austria è elevato. Ma un rischio globale significativamente più elevato colpisce le donne migranti, anche quelle di seconda generazione. Un quarto (poco meno del 24%) delle donne con background migratorio di età compresa tra i 16 e i 24 anni rientrano nella categoria dei NEET (uomini: 13,5%) a causa delle ragioni illustrate dello studio sopra citato.

In linea di principio, il gruppo dei NEET è molto eterogeneo. In Austria si considerano approssimativamente i seguenti sottogruppi di NEET: giovani disoccupati che abbandonano precocemente la scuola, giovani madri provenienti o meno da contesti migratori, laureati che svolgono degli stage nelle zone rurali, diplomati in stato di attesa, giovani disoccupati di età compresa tra i 20 e i 24 anni o giovani affetti da malattie. Per quanto riguarda i possibili fattori di rischio individuali, si può osservare che l’abbandono scolastico precoce è in grado di incidere significativamente sul rischio di rientrare nella categoria dei NEET. Le differenze specifiche di genere sono dovute al fatto che le giovani donne si assumono spesso le responsabilità di cura, mentre per i NEET di sesso maschile i rischi principali sono posti dalle esperienze di disoccupazione e da una cattiva situazione economica.

 

Le principali sfide che le/gli operatrici/tori giovanili affrontano durante il quotidiano svolgimento del proprio lavoro con giovani svantaggiati

In uno studio completo sull’Open Youth Work di Gspurnik e Heimgartner[4]  condotto in Austria, basato su interviste con le/i partecipanti e le/gli operatrici/tori giovanili, sono state affrontate diverse questioni complesse. Una di esse riguarda l’attuale situazione della formazione. In Austria esiste un’ampia gamma di opportunità di formazione nell’ambito dell’animazione socioeducativa. Tuttavia, questa varierà rappresenta un problema. La seguente dichiarazione di un’operatrice/tore giovanile descrive le dinamiche di mercato alle quali sono soggetti molti corsi di formazione: “In generale trovo tali corsi di formazione problematici a causa della grande varietà proposta. Le offerte sono molto diverse tra loro e spesso non si riesce a capire se un determinato corso sia riconosciuto o no e se quindi costituirà una reale opportunità o meno. Ognuno vende la sua offerta formativa come la migliore sul mercato, ma non è permesso valutare la sua reale utilità nel mercato del lavoro.”[5]

Il malcontento nasce anche dai continui sforzi di professionalizzazione. Se l’unità di riferimento per la formazione sono gli ECTS (ovvero il Sistema europeo di trasferimento e l’accumulazione dei crediti) e questi sono in costante aumento, ciò porta ad una corsa estenuante da parte delle/dei lavoratrici/tori non formate/i per ottenere le qualifiche necessarie a esercitare la propria professione e ciò non può che provocare del risentimento. Inoltre, vi sono attività che risultano essere impegnative in termini di orario di lavoro per le/gli operatrici/tori giovanili. Le ore lavorative serali (20.00-22.00) e di sabato sono fondamentali per la vita familiare, mentre i luoghi in cui è possibile svolgere attività ricreative (ad esempio, le piste di pattinaggio) hanno degli orari di apertura molto estesi. Anche la pressione finanziaria si sta sviluppando in molti stati federali, soprattutto poiché i finanziamenti dipendono da fattori come il tempo e il contratto di lavoro. Di conseguenza, le/gli operatrici/tori giovanili si preoccupano annualmente o ogni due anni della propria situazione finanziaria, anche se l’attività nell’ambito dell’Open Youth Work è generalmente continuativa.[6]

Strumenti e metodologie che le/gli operatrici/tori giovanili utilizzano attualmente per promuovere l’inclusione dei giovani svantaggiati

Le offerte e i metodi disponibili nell’ambito dell’animazione socioeducativa proposti dalle Associazioni sono vari tanto quanto le organizzazioni stesse. Contribuiscono allo sviluppo di una varietà di competenze e conoscenze. Partendo dalle cosiddette competenze trasversali, fino alle capacità più tecniche e organizzative, i giovani vengono incoraggiati a sviluppare le proprie competenze e conoscenze personali e ad impegnarsi maggiormente nei confronti della società civile.[7]

Altrettanto importante è il Servizio Austriaco di Informazioni per i Giovani. Le sue offerte e i suoi metodi:

  • Si rivolgono alle esigenze e agli interessi dei giovani,
  • Offrono informazioni gratuite e mirate ai gruppi di riferimento su argomenti pertinenti,
  • Preparano gli argomenti in modo facilmente comprensibile,
  • Indirizzano direttamente i giovani verso strutture specializzate nel rispondere alle loro esigenze,
  • Utilizzano canali di comunicazione adattati ai contesti in cui abitano i giovani,
  • Offrono orientamento e informazioni come base per condurre una vita indipendente,
  • Favoriscono l’alfabetizzazione su informazioni,
  • Sostengono  i giovani nell’attuazione dei loro progetti,
  • Agiscono in conformità ai principi della Carta Europea dell’Informazione per la Gioventù e dei principi che garantiscono l’informazione online dei giovani.[8]

Un’altra area particolarmente importante è quella dell’Open Youth Work, la quale si concentra principalmente sui luoghi all’aperto e sulle attività ricreative, nonché sui gruppi di riferimento e sullo spazio sociale. Le offerte sono sviluppate insieme ai gruppi di riferimento e riguardano i contesti in cui vivono e le loro esigenze. Consentono di sfruttare il tempo libero per acquisire esperienza, eliminando l’ansia da prestazione e gli approcci rigidi orientati all’efficienza. Le attività offerte dell’Open Youth Work, rispetto alle sopraindicate associazioni o servizi di informazione per i giovani sono più frequentate dai giovani svantaggiati. Inoltre, le iniziative giovanili autonome dovrebbero anch’esse essere menzionate, senza dimenticare le forme religiose di animazione socioeducativa realizzate dalle associazioni appartenenti a chiese e moschee.

 

Breve descrizione di buone pratiche nel campo dell’animazione socioeducativa rivolte ai giovani svantaggiati

I programmi nell’ambito dell’ Open Youth Work vengono sviluppati insieme ai giovani e sono quindi basati sulle loro esigenze e conoscenze. A seconda del gruppo di riferimento, le offerte variano e possono comprendere feste, attività relative allo sport e al mondo della musica oppure attività creative come l’organizzazione di laboratori e progetti, l’offerta di sale prove per gruppi musicali, di supporto nella ricerca di un lavoro e di assistenza nella gestione di problemi scolastici e familiari. Nella cosiddetta modalità aperta (Offener Betrieb), cioè durante il normale orario di apertura di un club o centro giovanile, i giovani possono utilizzare le strutture per un’organizzazione informale del loro tempo libero, con la supervisione delle/dagli operatrici/tori professioniste/i. Tuttavia, l’open Youth Work non si svolge solo “al chiuso”, ma anche “all’aperto” come ad esempio nei parchi, nelle stazioni ferroviarie e nelle fermate degli autobus, nelle aree residenziali e nei campi sportivi pubblici. Si stabilisce quali offerte organizzare e come, ad esempio se organizzare una partita di calcio, un concerto nel parco o un pomeriggio trascorso a svolgere attività ricreative insieme ai giovani. In questo modo possono essere coinvolti, dare forma al contesto in cui vivono e divenirne responsabili.

Esempio di buona pratica: “Venerdì in cucina”, attività organizzata dal Centro Giovanile di Wattens, in Tirolo.

Obiettivi: preparare e cucinare diversi piazzi insieme una volta a settimana, instaurare, sviluppare e consolidare relazioni fra utenti e operatrici/tori dei servizi a bassa soglia, mettere in discussione e decostruire gli stereotipi di genere, introdurre prodotti biologici freschi regionali, locali e, se possibile, commercio equo e solidale per tutte/i le/i partecipanti.

Principali risultati positivi: stabilire e rafforzare le relazioni in contesti a bassa soglia tra persone che presentano differenze in termini di età, genere e origini, condividere il momento di consumazione dei pasti e sviluppare la fiducia, partecipazione attiva dei giovani, garantire che i giovani svantaggiati possano consumare almeno un pasto fresco ogni venerdì, reciproca valorizzazione, valorizzazione del cibo fresco, imparare a cucinare, consapevolezza e interesse per una sana alimentazione e il consumo equo, acquisizione di competenze utili nel contesto familiare, le quali possono avere un impatto positivo sulle famiglie coinvolte, preparazione di cesti giornalieri di frutta e verdure fresche a partire dall’autunno 2019.

 

[1] Eurostat Data-Explorer, appsso.eurostat.ec.europa.eu/ (ultimo accesso: 3/ 2020).

[2] www.statistik.gv.at – NEET Rate [ultimo accesso 4/2020].

[3] www.integrationsfonds.at/publikationen/zahlen-fakten-alt/migration-integration-schwerpunkt-kinder-und-jugend. Il termine “background migratorio” viene ufficialmente utilizzato per indicare le persone i cui genitori (o solo un genitore) sono nati all’estero.

[4] Gspurnik/Heimgartner 2016.

[5] Ibd. p. 78, 79.

[6] Ibid., p. 136-137.

[7]  Bundesministerium für Familie und Jugend 2015, p. 11.

[8] Per maggiori informazioni consultare il seguente sito www.jugendportal.at (una raccolta di link periodicamente aggiornata e  commentata su argomenti riguardanti i giovani.)